Il 16 agosto a Palmi in provincia di Reggio Calabria si festeggia San Rocco
I fedeli portano in chiesa degli ex voto di cera, che riproducono le parti del corpo dolente, per le quali si chiede la guarigione al Santo protettore degli infermi.
Allo scoccare delle ore 18.00 inizia l’evento principale di tutta la festa, la tradizionale processione della statua di San Rocco per le vie cittadine
Ventiquattro portatori chiamati in gergo locale «’mbuttaturi» hanno il compito di trasportare a spalla per le vie della città la vara di San Rocco.
Subito dopo il «corteo degli Spinati».
I penitenti, il giorno prima della festa, raccolgono i rami di ginestra dalle campagne lungo il costone del monte sant’Elia e costruiscono loro stessi la propria spalas.
Gli «Spinati di Palmi» sono uomini penitenti che, per ex-voto, rimangono a torso nudo durante il percorso della processione indossando una cappa di spine chiamata spalas
Le donne invece “vestono” solamente una corona, sempre di rami di ginestra selvatica con spine, a ricordo di quella “indossata” da Gesù Cristo sulla Croce.
Le spalas sono formate da rami pungenti di ginestra selvatica che vengono tagliati alla base della pianta e legati tra di loro con canne, salici e vermene in modo da formare una sorta di nassa conica con cerchi decrescenti
Questa cappa di spine viene poi indossata dai penitenti, con l’aiuto dei familiari, le spine tendono a lacere la pelle facendone uscire il sangue.
Solitamente tutti gli Spinati stringono al petto, sotto le spalas, un’immagine della statua di san Rocco tenendo le braccia incrociate.
I pantaloni indossati per il corteo devono essere di colore bianco ed inoltre i penitenti devono procedere scalzi.
Prima dell’inizio della processione gli Spinati hanno il compito di entrare in chiesa, rendere omaggio al santo inginocchiandosi davanti alla statua, per poi procedere durante il corteo disposti in due file indiane. Al più anziano spetta il primo posto nella fila.