“La fotografia sociale è quel tipo di fotografia impegnata, di documentazione, strumento di informazione sulle problematiche relative alla società contemporanea. E un tipo di fotografia militante il cui obiettivo è di testimoniare a favore delle vittime e il cui scopo è di contribuire alla risoluzione delle principali problematiche sociali attraverso una testimonianza che possa agire in maniera diretta sull’evoluzione della mentalità umana e civile”. Così Michel Christolhomme, curatore e autore dei testi di questo volume, definisce la fotografia sociale: una vocazione e un impegno per chi la pratica. Le immagini scelte per questo volume mostrano come intere generazioni, uomini e donne, abbiano scelto di mettere la loro visione al servizio delle vittime della sofferenza. Dal diciannovesimo secolo ad oggi, la fotografia sociale non ha mai smesso infatti di registrare l’inesorabile resoconto della tragicità della condizione umana. Mostrando i drammi nascosti del pianeta, in molti casi è riuscita persino a migliorare le sorti delle persone ritratte.
Dai primi, celebri reportage di autori come Jacob Riis e Lewis Hine, impegnati a smascherare lo sfruttamento minorile e le sacche di povertà dell’America di inizio secolo, ai fotografi di guerra come Don McCullin, ai grandi interpreti della società contemporanea, come Sebastião Salgado o Mary Ellen Mark o Henri Cartier-Bresson, che molto spesso hanno sfidato le convenzioni e i pregiudizi e hanno usato la loro macchina fotografica per portare luce dove c’era fin troppa ombra.
Fin dalla sua nascita, nella prima metà dell’Ottocento, la fotografia ha volto l’obiettivo verso le tematiche sociali. Da subito, la macchina fotografica è diventata lo strumento privilegiato per raccontare le situazioni di difficoltà e di degrado, i drammi nascosti o poco noti, le condizioni di maltrattamento, oblio o abuso dell’infanzia e delle donne, che hanno rappresentato – e rappresentano tuttora – le parti oscure della nostra società civile.
Michel Christolhomme, già delegato generale dei Petits Frères des Pauvres, fondatore della galleria Fait et Cause, vice-presidente dell’associazione Pour que l’Esprit vive – è autore di varie opere e articoli dedicati alla fotografia.
Editore Contrasto Due
Collana. FotoNote
Formato. Brossura
Pubblicato 25/08/2010
Pagine 128