Dorothea Lange si avvicina alla fotografia nel 1915, imparandone la tecnica grazie ai corsi di Clarence H. White alla Columbia University. Nel 1919 apre il proprio studio di ritrattistica a San Francisco, attività che abbandona negli anni Trenta per dedicarsi a una ricerca di impronta sociale e a documentare gli effetti della Grande Depressione.
Fra il 1931 e il 1933 compie diversi viaggi nello Utah, in Nevada e in Arizona.
Nel 1936 si unisce alla Farm Security Administration (FSA). All’interno di questo progetto epocale realizza alcuni dei suoi reportage più famosi, nonostante alcuni contrasti con Roy Stryker (a capo della divisione di informazione della FSA) in merito alle proprie scelte stilistiche.
Nel 1940 ottiene un Guggenheim Fellowship (un importante riconoscimento concesso ogni anno, dal 1925, dalla statunitense John Simon Guggenheim Memorial Foundation a chi ha dimostrato capacità eccezionali nella produzione culturale o eccezionali capacità creative nelle arti.).
Nel 1947 collaborò alla nascita dell’agenzia Magnum
All’inizio degli anni Cinquanta si unisce alla redazione di Life e si dedica all’insegnamento presso l’Art Institute di San Francisco.
Muore nel 1965, a pochi mesi dall’importante mostra che stava preparando al Museum of Modern Art di New York.
Fra le esposizioni più recenti si ricordano Politics of Seeing al Jeu de Paume di Parigi nel 2018 e Words & Pictures al MoMA nel 2020.
Adesso in Italia è in corso una mostra a Belluno
https://www.fotosociale.it/dorothea-lange-racconti-di-vita-e-lavoro/
Uno scatto di Dorothea Lange, Migrant mother fu probabilmente quella che tutt’oggi viene considerata un’icona della storia della fotografia: il soggetto è Florence Leona Christie Thompson, una donna di 32 anni, madre di sette figli, immortalata nei pressi di un campo di piselli in California (il titolo originale, infatti, è Destitute Pea Picker). Esiste un curioso fatto che riguarda questa fotografia: nello scatto originale (conservato alla Library of Congress di Washington), appare il dito di una mano in basso a destra, che però nella foto andata in diffusione di stampa è stato ritoccato.
Sul sito della Library of Congress è possibile visionarle entrambe https://www.loc.gov/item/2017762891/